Commissione congiunta AIFIRM-ASSIOM FOREX- Rischi di mercato

    Coordinatori: Carlo Frazzei (Banca Sella), Marco Bianchetti (Intesa Sanpaolo), Giacomo Elena
    (ASSIOM-FOREX(, PMO: Deloitte, supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    All’inizio del 2024 è stata messa in atto la congiunzione della commissione AIFIRM-ASSIOM FOREX
    (attiva ad esempio sulle tematiche di FRTB) e della commissione di Rischio di mercato con l’obiettivo di
    creare sinergie tra le professionalità operanti tra le entità, concentrando le analisi e le valutazioni su
    tematiche condivise.

    Per assicurare una corretta gestione e monitoraggio dei rischi nell’ambito del trading, la Commissione
    congiunta si fonda su una collaborazione strutturale tra Aree di Business e Risk Management in
    molteplici aree tematiche, che vanno dall’adeguamento a specifici obblighi regolamentari a tematiche
    operative che possono modificare l’assetto del business e di conseguenza quello dei controlli
    La Commissione sarà organizzata secondo uno standard “Agile” e si avvale tempo per tempo delle più
    indicate professionalità in ambito AIFIRM, ASSIOM-FOREX e rischi di mercato

    L’obiettivo è la produzione di deliverable finalizzati ad approfondire con duplice ottica (Business e Risk
    Management) le tematiche affrontate e fornire agli associati un punto di vista esperto e best practice.
    Gli argomenti da trattare sono definiti e pianificati da parte dei Referenti sulla base degli spunti forniti
    dagli Associati


    Gli argomenti sono comunicati tramite le Associazioni agli Associati, che aderendo alla specifica
    iniziativa comporranno il Gruppo di Lavoro responsabile di produrre i deliverable.

    Commissione Governance e Risk Culture

    Coordinatori:
    Fernando Metelli (Presidente onorario AIFIRM: Albaleasing)
    Rosa Cocozza (Università Federico II)

    Supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    A valle dell’attività svolta in occasione della formulazione dei Commenti AIFIRM alla Draft Guide on Governance and Risk Culture della Banca Centrale Europea (cfr. Position Paper AIFIRM 45), la presente Commissione si pone l’obiettivo di approfondire, con taglio prevalentemente operativo, gli aspetti qualificanti della risk culture e i connessi aspetti di governo del culture risk.

    L’elaborazione dei commenti da parte di Aifirm ha fornito lo spunto, che qui si vuole raccogliere ed ampliare, di approfondire tematiche di fondante interesse per la funzione di risk management nelle banche e più in generale negli intermediari finanziari. Tra i temi di maggiore rilievo, nella prospettiva del culture risk e del collegato cruscotto di controllo, spiccano

    • il ruolo della funzione di risk management e del Chief Risk Officer nei processi di natura strategica ed il rapporto con gli Organi di supervisione strategica e di controllo;
    • il ruolo del rapporto con le altre funzioni di controllo e più in generale dell’architettura del sistema dei controlli, alla luce del ruolo proattivo da svolgere anche presso le funzioni operative;
    • l’elaborazione di KRI e KPI destinati ad alimentare dashborad di controllo del grado di diffusione della risk culture e della mitigazione del culture risk all’interno di banche e intermediari finanziari per monitorarne l’evoluzione;
    • individuazione ed integrazione di appropriati indicatori nel risk appetite framework e, secondo le possibilità, individuazione di tipologie di misure da apporre ai risk appetite statement, per l’assunzione di decisioni in merito alla mitigazione del culture risk.

    La commissione avrà quindi l’obiettivo di rappresentare il punto di vista di AIFIRM su questi temi in termini di prassi e possibili soluzioni operative.

    Per iscriversi alla Commissione i soci possono compilare il form al seguente link:  

    Formulazione dei commenti di AIFIRM alla Consultazione pubblica di BCE “ Guide on governance and risk culture” deadline 16 Ottobre 2024

    Coordinatori:
    Fernando Metelli (Presidente onorario AIFIRM: Albaleasing)
    Rosa Cocozza (Università Federico II di Napoli)

    Supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    Guida su governance e cultura del rischio

    Lo scorso 24 luglio BCE ha pubblicato la “Guida su governance e cultura del rischio” (cfr. https://www.bankingsupervision.europa.eu/legalframework/publiccons/html/governance_and_risk_culture.en.html) in pubblica consultazione e invita a formulare commenti entro il 16 ottobre 2924.

    AIFIRM organizza una commissione di studio e ricerca coordinata dalla Professoressa Cocozza dell’Università Federico II di Napoli per esprimere i propri commenti che saranno sottoposti al Consiglio e al Comitato Tecnico Scientifico di AIFIRM preventivamente all’invio a BCE.

    I lavori si svolgeranno nel mese di Settembre con l’obiettivo di predisporre una bozza di risposta entro la fine mese.

    I soci possono iscriversi ai lavori della Commissione attraverso il seguente link

    In dettaglio la Guida riflette l’interesse della BCE verso organi di supervisione strategica e di gestione diversificati ed efficaci. Tale attenzionecostituisce una delle massime priorità di vigilanza del Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU) e tiene conto delle esperienze degli ultimi dieci anni, definendo le aspettative di vigilanza riguardo alla governance e alla cultura del rischio delle banche vigilate.

    La Guida sostituisce la Nota dell’MVU sulla governance e la propensione al rischio del 2016, fornendo alle banche una tabella di marcia verso una governance interna e una cultura del rischio più efficaci.

    In particolare, la Guida chiarisce le aspettative delle autorità di vigilanza riguardo alla composizione e al funzionamento degli organi di gestione e dei comitati, precisa i ruoli e le responsabilità delle funzioni di controllo interno, sottolinea l’importanza della cultura del rischio e delinea le aspettative riguardo al Risk Appetite Framework delle banche.

    La Guida riflette i recenti aggiornamenti agli standard stabiliti, tra gli altri, dall’Autorità bancaria europea (EBA) e riporta esempi di best practice raccolti dalla BCE nel corso di diversi anniPertanto, essa funge da punto di riferimento concreto per le banche.

    In tale contesto, la Commissione, finalizzata a sottoporre all’attenzione della Vigilanza i commenti dell’Associazione, si propone di approfondire le tematiche di interesse quale catalizzatore delle esperienze dei propri Associati, arricchendo il parterre delle best practice per una vision efficace in merito alla cultura del rischio e alla governance dei rischi

    IFRS9 – Evoluzione del framework alla luce delle nuove sfide di contesto

    Coordinatore Scientifico: Giuseppe Torluccio (Università di Bologna). Coordinatore AIFIRM: Paolo Palliola  (Credit Agricole Italia), PMO: DELOITTE, supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    L’esperienza della crisi pandemica del 2020 ha evidenziato alcune debolezze del framework di impairment, che sono state oggetto di disamina nel paper AIFIRM n. 32/2021 “IFRS9 e le sfide di contesto”, all’interno del quale sono stati anche affrontati gli specifici interventi per affrontare la situazione di emergenza. La successiva evoluzione del contesto geo-politico (conflitto russo-ucraino, la crisi israelo-palestinese) e del contesto economico (crisi energetica, scenario iper-inflattivo e le politiche monetarie restrittive sui tassi di interesse) congiuntamente con la necessità di affrontare i rischi emergenti, in primis ESG, hanno introdotto una serie di ulteriori sfide significative al framework di impairment IFRS9. Alla luce dell’incertezza dello scenario esterno e delle nuove Regulatory expectations, declinate in una serie di report nonché nel corso delle singole interlocuzioni tra Regulator ed Intermediari, le Banche europee stanno lavorando per affinare il framework e le metodologie di Impairment, superando le criticità sperimentate e abbandonando le soluzioni temporanee messe in opera in molti casi.

    In tale contesto, la nuova Commissione AIFIRM mira a definire indicazioni utili agli intermediari per il trattamento delle esposizioni creditizie ai fini IFRS9 insistendo, a titolo esemplificativo, sui seguenti temi:

    ·       Meccanismi di Governance per la gestione del framework IFRS9, ponendo l’attenzione anche sul ruolo chiave delle funzioni di controllo;

    ·       Definizione e gestione degli Overlays, analizzando i principali ambiti di applicazione;

    ·       Revisione delle regole di staging allocation (es. collettive assesment);

    ·       Allineamento tra le metodologie IFRS9 ed i processi di gestione proattiva del credito (Early Warnings e Watchlist);

    ·       Evoluzione della componente foward-looking, evidenziando l’introduzione della componente settoriale nella stima dei modelli satellite e la rilevanza degli scenari alternativi;

    ·       Meteriality assessment e integrazione dei fattori ESG;

    ·       Utilizzo di nuove fonti dato e tecniche di intelligenza artificiale

    I soci possono iscriversi al seguente link:

    SGR RISK – L’integrazione dei rischi di sostenibilità all’interno del framework di Risk Management delle SGR

    Coordinatori: Elisabetta Gualandri (Università di Modena e Reggio Emilia), Emilio Barucci (Politecnico di Milano), Michele De Sario (Eurizon), Giorgio Spriano (Università di Torino) PMO: KPMG, supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    La crescente rilevanza assunta dai rischi di sostenibilità richiede agli intermediari finanziari di integrare tali rischi nei processi decisionali e negli assetti organizzativi e operativi. In tale ambito risulta di fondamentale importanza il ruolo assunto dalle Società di Gestione del Risparmio (SGR) per quanto concerne l’offerta di prodotti e servizi che abbiano obiettivi di investimento sostenibile e promuovano caratteristiche ambientali e sociali verificando le prassi di buona governance.

    La Commissione avrà come obiettivo un position paper in cui, oltre a presentare il ruolo delle SGR come intermediario finanziario ed evidenziare quali siano i rischi (di mercato, di liquidità, di credito, ecc) rilevanti per i portafogli in gestione e per la SGR stessa, si approfondirà il tema dei rischi di sostenibilità nell’ambito del Risparmio Gestito.

    In particolare, verrà presentato il quadro normativo di riferimento, le definizioni attinenti ai rischi di sostenibilità e come questi impattino sui prodotti e servizi istituiti e gestiti dalle SGR. Infine, si descriveranno le modalità di integrazione di tali rischi all’interno del framework di Risk Management di una SGR.

    I soci possono iscriversi al seguente link

    Credit pricing 2024

    Coordinatore Scientifico: Franco Fiordelisi (University of Essex e Università Roma III), Coordinatore AIFIRM: Carlo Palego  (Banca di Asti), PMO: Prometeia (Andrea Favretti), supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    La precedente commissione ha sviluppato le principali componenti di un framework di pricing descrivendone gli elementi strettamente “di modello” (il price to value o “fair price”) e quelli più tipicamente di processo (price “to market” e “price to client”)

    La commissione ha evidenziato lo stato del sistema bancario, le spinte regolamentari (EBA LOM su tutte) e di contesto (covid, settori, necessità di effettuare valutazioni a lungo termine e scenarizzate) mostrando come ci siano ancora molti aspetti da affinare su tutti e tre i fronti: modellizzare definendo al meglio le voci di costo, incorporare sempre più logiche di settore e di scenario, scaricare a terra le componenti di processo per il Price to Market e il Price to Client.

    La nuova commissione mira a fare il punto del sistema bancario, rinnovando la survey di posizionamento non solo per valutare i passi avanti effettuati rispetto a quanto emerso nel 2020, ma anche per comprendere come il sistema bancario stesso stia raccogliendo le nuove sfide, che si sommano ed integrano quelle già presenti, quali, a titolo esemplificativo:

    • declinare il framework di pricing con sempre maggiore enfasi in base alle caratteristiche di controparte e prodotto;
    • effettuare valutazioni di prezzo con logiche non solo di settore, ma anche di filiera;
    • incorporare nel framework di pricing scenari e componenti di costo ESG individuando quali componenti ESG sono effettivamente incorporate, tramite quale componente del framework di pricing e se sono intercettate unicamente come componente di costo o se stanno tradotte dal mercato anche in potenziali opportunità;
    • valutare come le sempre più diffuse tecniche di intelligenza artificiale possono supportare la realizzazione di modelli e processi di pricing (es. via clustering della clientela, analisi di sensitivity e affordability, analisi di big data, …).

    I soci AIFIRM possono iscriversi ai lavori della Commissione compilando il form al seguente url: https://www.segreteria-aifirm.it/Eventi/regForm?TID=30

    Commissione congiunta AIFIRM-ASSIOM FOREX sul tema del Fundamental Review of the Trading Book – risposta alla consultazione EBA su FRTP reporting

    Referenti Commissione Congiunta AIFIRM-ASSIOM FOREX: Carlo Frazzei (Banca Sella, AIFIRM) – Giacomo Elena e Stefano Masante (Banca Akros e Intesa Sanpaolo, ASSIOM FOREX) – Gabriele Bonini (Deloitte Consulting)e
    Capitani: Gaetano Stellacci (Banca Sella, AIFIRM) – Jorge Miguel Vegas (Intesa Sanpaolo, AIFIRM)
    Supervisore: Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)
    Coordinatori: Andrea Rodonò, Michael Zottarel e Chiara Annacchiarico (Deloitte)

    La presente iniziativa, prevista nell’ambito del Gruppo di Lavoro FRTB, ha come obiettivo la condivisione in ambito associativo di una risposta alla Consultazione EBA relativa alla bozza di ITS che modifica il Regolamento 2021/453 in considerazione dell’impatto rilevante sul livello di dettaglio e pertanto sull’onerosità del reporting che la formulazione proposta dell’ITS potrebbe avere sugli intermediari; per completezza, si rappresenta che, in considerazione del panorama nazionale, nell’ambito dei lavoro sono stati affrontanti in modo particolare i temi afferenti lo Standard Approach.

    Sulla base degli incontri effettuati, il Gruppo di Lavoro ha prodotto un Position Paper e una risposta a livello associativo tramite caricamento sul FORM EBA dedicato entro la chiusura della consultazione (21 giugno 2023).

    Per maggiori informazioni in merito alla Commissione Congiunta AIFIRM-ASSIOM FOREX, si fa rimando alla seguente pagina.

    Rischio di tasso di interesse del banking book (IRRBB): implicazioni gestionali del nuovo contesto regolamentare e di mercato

    Coordinatori: Igor Gianfrancesco (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), Domenico Curcio (Università Federico II), Gennaro Salzano (Intesa Sanpaolo), Giacomo Raffaelli (Unicredit) PMO: Prometeia (Alina Preger, Annalisa Pansini), supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    Per l’iscrizione alla Commissione utilizzare il seguente form: https://segreteria-aifirm.it/Eventi (dopo il kick-off la partecipazione è riservata ai soci AIFIRM)

    L’esigenza di riaprire i lavori della Commissione AIFIRM sul rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario nasce dalle significative modifiche in atto nello scenario di riferimento. La pubblicazione, lo scorso 20 ottobre 2022, dei tre documenti tecnici (due RTS e l’aggiornamento delle linee guida) che hanno chiuso la consultazione avviata a dicembre 2021, ha modificato in maniera sostanziale il relativo quadro normativo di vigilanza prudenziale a seguito, principalmente, dell’introduzione:

    •  del Supervisory Outlier Test (SOT) sul Net Interest Income (NII) con una soglia di attenzione del 2,5% del Tier 1, con la conseguente necessità di valutare interventi di adeguamento da parte delle singole banche e con potenziali impatti anche a livello di sistema;
    •  di una metodologia standardizzata caratterizzata da un grado di complessità operativa così elevato da rappresentare un elemento di criticità per le banche di piccola e media dimensione.

    Inoltre, nell’aggiornamento delle linee guida, non si riscontrano gli auspicati dettagli circa la gestione del CSRBB che, comunque, entrerà in vigore a partire dal 31/12/2023.

    A completamento del pacchetto regolamentare, si affiancheranno poi nuovi requisiti di reporting per il rischio di tasso di interesse, come previsto dagli ITS posti in consultazione da EBA lo scorso 31 gennaio.

    Infine, l’attuale orientamento della politica monetaria della BCE, che ha posto fine ad un lungo periodo di tassi bassi (e negativi), propone nuovi ed importanti elementi di analisi in una prospettiva gestionale, tra cui la necessità di:

    • adottare apposite strategie di mitigazione del rischio a fronte di portafogli bancari caratterizzati da attivi ad elevata duration e/o ridefinire le strategie di ALM;
    • adeguare i modelli comportamentali interni al nuovo contesto di mercato, così da migliorarne la capacità previsiva rispetto alle dinamiche attese della clientela e al relativo impatto sulla redditività.

    La Commissione si propone di analizzare e valutare i potenziali impatti di quanto sopra descritto al fine di predisporre un position paper di riferimento per il sistema bancario e finanziario che possa aiutare gli operatori nella loro attività di misurazione, controllo e gestione del rischio in questione, nonché nell’adeguamento dei modelli e processi interni rispetto al nuovo contesto regolamentare e di mercato.

    Gestione dei rischi strategici emergenti: pratiche in uso e direttrici di cambiamento per le Corporate italiane

    Coordinatori: Marina Brogi (Università La Sapienza), Floricel Rugiero (ENEL), PMO: Marsh – Oliver Wyman.
    Supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    22 Giugno 2022

    Nell’ambito della gestione dei rischi strategici[1], la gestione dei cd ‘rischi emergenti’, ovvero dei rischi con caratteristiche (di severità, probabilità, interdipendenza etc.) in via di cambiamento inatteso e “di coda” (rischi noti), o relativi ad eventi non verificatisi in serie storiche pregresse (rischi nuovi), è tematica centrale per la corretta impostazione di un framework di gestione integrata dei rischi e, di conseguenza, per la corretta governance aziendale. Come rischi emergenti ‘noti’ intendiamo, ad esempio, i rischi derivanti dalla catena di fornitura le cui caratteristiche e modalità di manifestazione sono cambiate nel tempo per effetto della globalizzazione e, più di recente, della pandemia da Sars-Cov-2. Come rischi emergenti di tipo ‘nuovo’ intendiamo, ad esempio, i rischi inerenti ad eventi mai verificatisi prima di tipo regolamentare o tecnologico che potrebbero dimostrarsi ‘esistenziali’ per alcune tipologie di business (ad esempio, ulteriori interventi regolamentari particolarmente penalizzanti per business legati ai combustibili di origine fossile). La necessità di presidiare tali rischi si è andata consolidando negli ultimi 15 anni, anni caratterizzati da frequenti momenti di discontinuità e di realizzazione di eventi estremi quali la crisi finanziaria internazionale, la crisi dei debiti sovrani in Europa, l’accelerazione della dinamica tecnologica, l’impatto dei cambiamenti climatici e l’affermarsi di nuovi paradigmi gestionali (ESG), la Brexit, la pandemia ed ora il conflitto in Ucraina.

    Essere capaci di gestire i cd. ‘emerging risks’ è condizione necessaria per integrare rischio e strategia, così come richiesto dalle best practice al livello nazionale ed internazionale. Analogamente, tale capacità è condizione necessaria per garantire la resilienza aziendale, intesa come capacità di sapere anticipare e gestire situazioni aventi carattere di eccezionalità, ovvero uno degli attributi del più ampio concetto di sostenibilità, concetto sempre più al centro degli standard gestionali nazionali ed internazionali. Soprattutto, tale capacità è necessaria per fare impresa in un contesto, quale l’attuale contesto post pandemico, che si presenta come sempre più volatile, incerto, complesso ed ambiguo. Al di là della aderenza a best practice di riferimento, la gestione dei rischi strategici aziendali, inclusi quelli emergenti, è oggi pre-condizione per una sana e corretta gestione aziendale. La caratterizzazione ‘VUCA’ (‘volatile, uncertain, complex, ambiguous’) del contesto nel quale le aziende, e la società nel suo complesso, si muovono, è ormai da considerarsi come condizione ‘strutturale’. Il rilievo dato in azienda alla gestione dei rischi strategici ed in particolare a quelli emergenti deve adeguarsi di conseguenza.

    Alla luce di quanto premesso, si riscontra l’opportunità di migliorare i framework di gestione dei rischi adottati dalle aziende per anticipare più efficacemente e tempestivamente di quanto finora fatto le molteplici situazioni di discontinuità. Tali miglioramenti riguardano – auspicabilmente – tutte le componenti del framework, ovvero:

    • Governance per la gestione dei rischi, con specifico riferimento a politiche di risk management e risk appetite, ruoli e responsabilità, in specie degli Organi di Governo, nonché alla effettiva integrazione tra risk management, pianificazione e processi di business;
    • Processo di risk management, con specifico riferimento ad attività, tempistiche di esecuzione ed integrazione con la pianificazione ed il controllo (strategie di prevenzione e mitigazione) dell’organizzazione nel suo complesso e delle diverse componenti della catena del valore;
    • Infrastruttura a supporto del processo, con specifico riferimento a tutti gli elementi di tipo ‘soft’ ed ‘hard’ (es. cultura, tecnologia, dati) abilitanti la corretta gestione di tematiche in evoluzione o non note.

    Obiettivo della Commissione è analizzare le modalità in uso, presso primarie Corporate del panorama industriale italiano, per la gestione dei rischi strategici con focus sulla tipologia cd. emergente, al fine di identificare, nel concreto, gli interventi evolutivi di ‘governance, processo ed infrastruttura’ che si rendono necessari per efficacemente anticipare e rispondere alle discontinuità di contesto da parte delle aziende, auspicabilmente incidendo sullo stesso tramutando le minacce in opportunità.

    Il position paper affronterà e svilupperà le seguenti tematiche:

    • definizione di rischio strategico e di rischio emergente avente rilievo strategico;
    • stato dell’arte, in termini di modelli di governo, processi ed infrastrutture concretamente adottati dalle aziende per la gestione dei rischi in ambito;
    • lessons learnt’, ovvero punti di forza e debolezza dei framework emersi in seguito alle forti discontinuità manifestatesi nel più recente passato;
    • fattori critici di successo da implementare nei framework, al fine di ottimizzare gli stessi e renderli coerenti rispetto al mutevole contesto odierno e futuro;
    • priorità per la risk governance aziendale con riferimento, ad esempio, alla integrazione fra pianificazione di lungo, medio e breve periodo e risk management;
    • priorità per il miglioramento del processo di risk management con riferimento, ad esempio, ai concreti contributi del risk management al ‘business decision making’ di lungo, medio e breve periodo;
    • priorità per il miglioramento dell’infrastruttura a supporto con riferimento, ad esempio, al leverage di cultura, tecnologia e dati;
    • evoluzione della figura e del ruolo del Risk Manager;
    • duplice ruolo del sistema finanziario (bancario e assicurativo) di:

    o    “beneficiario” di tali interventi di miglioramento dei framework, interventi che garantiranno maggiore trasparenza e che nel tempo dovrebbero contribuire a ridurre la volatilità dei KPI di riferimento delle Corporate, con conseguente miglioramento della solvibilità delle stesse (banche), nonché dei relativi profili di rischio/ responsabilità (assicurazioni);

    o    promotore di aree di miglioramento con riferimento, ad esempio, al governo ed alla cultura di risk management in generale, al miglioramento delle tecniche di copertura finanziaria oggi adottate (o non adottate) dalle aziende, al corretto bilanciamento fra rischio e capitale, alla riduzione dei rischi di transizione verso una economia verde e/ o derivanti dal progressivo affermarsi di nuovi paradigmi gestionali/ di creazione di valore (ESG).

    [1]Concetto che non trova una definizione univoca in ambito Corporate. La definizione in uso in ambito bancario “current or prospective risk to earnings and capital arising from changes in the business environment and from adverse business decisions, improper implementation of decisions or lack of responsiveness to changes in the business environment (Cebs)” potrebbe essere ulteriormente dettagliata, con specifico riferimento – a titolo esemplificativo – al concetto di ‘decisioni di business avverse’.

    NPE risk: evoluzione delle metodologie e delle strategie e gestione di derisking

    Coordinatori: Monica Billio (Università Ca’ Foscari), Antonella Malinconico (Università del Sannio), Walter Vecchiato (Banca Ifis), PMO: PwC, supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)

    La commissione si pone l’obiettivo di traguardare nel Risk Management una prospettiva che vada oltre la temuta ondata di non performing loans conseguenti al rilascio delle misure, deroghe e garanzie, introdotte dallo Stato per contenere gli avversi effetti economici della pandemia Covid-19 e di altre crisi come quella russo – ucraina, e che analizzi in dettaglio aspetti rilevanti e strutturali nella gestione delle posizioni deteriorate, siano collateralizzate o meno, attraverso la definizione di possibili metodologie di costruzione e implementazione dei modelli di recupero, in grado di:

    • incorporare anche fattori esogeni di natura sia macroeconomica che microeconomica, per valutare appropriatamente e gestire sia le attività di workout che quelle relative alla costruzione di strutture finanziarie
    • orientare le politiche di pricing
    • favorire il monitoraggio nel tempo dei business case dei vari portafogli.

    L’attuale contesto di mercato evidenzia tre principali tendenze che necessitano di uno specifico approfondimento:

    • lo sviluppo di nuove strutture finanziarie finalizzate ad evitare il consolidamento e conseguentemente l’applicazione delle disposizioni concernenti il livello minimo di rettifica prudenziale imposto dal calendar provisioning, conciliando le politiche di derisking delle banche con la necessità di mantenere il supporto alla clientela
    • il ruolo significativo delle strutture di Servicing, valutate sulla loro esperienza consolidata nel recupero sia in termini di volumi che di speditezza d’azione, adottando differenti logiche e modalità di interazione con la clientela
    • la modellazione (in ottica forward looking) di quella parte high risk del portafoglio crediti (tipicamente lo è parte di “Stage 2”) che alimenta il flusso di ingresso in non performing loans e richiede azioni gestionali proattive e anticipatrici per ridurne la portata e gli impatti economici e patrimoniali.  Questa capacità di modellazione va considerata anche alla luce delle proposte di copertura del rischio di decadimento di parte di Stage 2 attraverso contratti di credit default swap negoziati per determinati livelli di PD/LGD/EL con AMC esterne, allo scopo di avvicinarsi al desiderabile livello minimo, se non nullo, di NPE raccomandato dal Regolatore. 

    La commissione avrà quindi l’obiettivo di rappresentare il punto di vista di AIFIRM su questi temi in termini di migliori prassi di mercato e possibili soluzioni operative.