Gruppo di lavoro: impatto dei nuovi standard ISFR9


aprile 2016

Coordinatore: Andrea Resti.
14 aprile 2016. Redatto  il verbale della prima riunione.  Il verbale è disponibile nella sottostante sezione.
Introduzione ai lavori
Dal 2018 il nuovo principio contabile IFRS 9 sostituirà l’attuale standard in materia di rilevazione e valutazione degli strumenti finanziari (IAS 39). Il “vecchio” principio si è rivelato fragile di fronte alla crisi finanziaria. L’idea che i margini di guadagno futuri fossero sufficienti a coprire la rischiosità delle esposizioni creditizie “sane” ha condotto a movimenti fortemente prociclici, non adeguatamente anticipati in termini di accantonamenti a copertura del rischio. Il nuovo IFRS 9 promuove un salto di qualità, cercando di rendere più equilibrato e perspicace il trattamento delle esposizioni correnti. Da un lato, anche per i crediti totalmente performing si introduce un obbligo di accantonamento prudenziale, ancorché limitato alla copertura del rischio di default del solo anno successivo; dall’altro, si prevede un livello intermedio tra “sani” e “malati”, dando separato risalto a quelle esposizioni che, pur non versando in uno stato di difficoltà conclamata, evidenziano un sensibile incremento di rischio rispetto alle condizioni iniziali (tanto da far ritenere che lo spread originariamente concordato col debitore non sia più sufficiente a compensare le perdite attese in futuro). Adattare il portafoglio di investimenti e prestiti al nuovo schema di svalutazioni richiede l’elaborazione di nuove metriche di rischio e la loro calibrazione sulla base di dati quanto più possibile estesi e robusti. La migrazione dal vecchio al nuovo sistema è destinata a produrre effetti per il conto economico – in particolare nell’anno di prima applicazione – e per il patrimonio delle banche. Il diavolo si nasconderà, come spesso succede, nei dettagli. Per questo motivo AIFIRM promuove un gruppo di lavoro (coordinatore accademico, Andrea Resti dell’Università Bocconi) rivolto a esplorare l’interazione tra parametri di rischio gestiti dai risk manager e svalutazioni dei crediti ai sensi dell’IFRS 9, con l’intento di mettere in luce i passaggi critici, gli accorgimenti necessari, i possibili effetti indesiderati, anche attraverso la produzione di un position paper.