Gruppo di lavoro: Prudent Valuation

    Coordinatori: Marco Bianchetti, Umberto Cherubini

     *

    Marzo 2016: i lavori terminano con la consegna del documento AIFIRM “Prudent Valuation: Guidelines and Sound Practices” e la sua pubblicazione sul sito
    2 dicembre 2015. Relazione di aggiornamento e conclusione lavori alla XI Convention AIFIRM
    20 novembre 2014. Relazione di aggiornamento alla X Convention AIFIRM
    27 giugno 2014. Si è svolta la quinta riunione della Commissione. Il verbale è disponibile nella sottostante sezione.
    26 maggio 2014. Si è svolta la quarta riunione della Commissione presso Unicredit, sede di Milano. Il verbale è disponibile nella sottostante sezione.
    17 aprile 2014. Si è svolta la terza riunione della Commissione presso Intesa Sanpaolo, sede di Milano. Il verbale è disponibile nella sottostante sezione.
    14 marzo 2014. Si è svolta la seconda riunione della Commissione presso Intesa Sanpaolo. Il verbale è disponibile nella sottostante sezione.
    Febbraio 2014. La prima riunione della Commissione si è svolta venerdì 7 febbraio, presso Intesa Sanpaolo, Milano. E’ stato prodotto un documento di progetto, disponibile in allegato, che funge anche da verbale dell’incontro.
    Si avvisa che la commissione si è dotata di una mailing list e di una cartella condivisa. Per maggiori informazioni, contattare il coordinatore marco.bianchetti@intesasanpaolo.com.
    Gennaio 2014. E’ in fase di avvio il Gruppo di lavoro “Prudent Valuation” nell’ambito della Commissione Rischio di Mercato.
    Introduzione ai lavori.
    La Capital Requirements Regulation (CRR) in vigore dall’1 gennaio 2014 definisce (art. 34 e 105) gli obblighi per le istituzioni finanziarie relativi agli aggiustamenti di valutazione prudenziali delle posizioni misurate al fair value, da detrarre dal common equity tier 1 capital.
    L’European Banking Authority (EBA) ha pubblicato in luglio 2013 un Consultation Paper contenente un draft Regulatory Technical Standards (RTS) e organizzato un primo Quantitative Impact Study (QIS) terminato il 15 novembre 2013. La finalizzazione dei RTS è prevista per il Q2 2014, e la loro approvazione da parte dell’UE per il Q3 2014.
    L’EBA prevede due modalità di approccio alla prudent valuation: il “simplified approach”, applicabile dalle istituzioni con somma dei valori assoluti di attività e passività valutate al fair value inferiore a €15 miliardi, molto semplice ma punitivo, e il “core approach”, che richiede il calcolo di nove diverse categorie di Additional Valuation Adjustment (AVA).
    Il calcolo degli AVA, con le indicazioni attualmente fornite dai regulators, ed in mancanza di una prassi di mercato, pone una serie di criticità legate all’incertezza sulla data di prima applicazione, sul perimetro di applicazione, sulla definizione, sui dati e gli algoritmi necessari al calcolo concreto degli AVA.
    Il Gruppo di Lavoro AIFIRM si propone di elaborare e pubblicare un Position Paper volto ad approfondire il tema della prudent valuation, a declinare il significato degli AVA, a sviluppare pratiche operative di calcolo, ad affrontare le conseguenze organizzative. Il Position Paper AIFIRM si propone di rappresentare la documentata opinione dei risk manager italiani e di contribuire a stabilire una best practice nazionale ed internazionale.
    Per ulteriori approfondimenti sulla Prudent Valuation e sul Gruppo di Lavoro AIFIRM si faccia riferimento al documento Abstract e impostazione dell’attività, ed ai riferimenti normativi e bibliografici ivi contenuti.
    Per contatti: Segreteria associativa.

    Gruppo diLavoro: Rischio Operativo

    Coordinatori: Davide Bazzarello e Giampaolo Gabbi

    *

    Introduzione ai lavori.
    La diffusione dei sistemi informatici in tutti i processi aziendali bancari, dalla produzione alla distribuzione dei servizi, impone da tempo la valutazione dei rischi operativi associati. Più recentemente, con il 15° aggiornamento della Circolare n. 263 pubblicata il 2 luglio 2013, si introducono disposizioni attinenti alla “information and communication technology”, ovvero le risorse tecnologiche – hardware, software, dati, documenti elettronici, reti telematiche – e alle risorse umane dedicate alla loro amministrazione, con implicazioni e responsabilità che coinvolgono diversi presidi di controllo interno, dall’organo con funzione di supervisione strategica alle funzioni aziendali di controllo cui è assegnata la funzione di controllo dei rischi (risk management function).
    Quest’ultima deve garantire che l’organo con funzione di supervisione strategica e l’organo con funzione di gestione possano assumere le rispettive  responsabilità in materia di governo e organizzazione del sistema informativo, in particolare l’approvazione delle strategie di sviluppo del sistema informativo, la policy di sicurezza informatica, lo sviluppo, la condivisione e l’aggiornamento di conoscenze in materia di ICT all’interno dell’azienda, il quadro di riferimento organizzativo e metodologico per l’analisi del rischio informatico, la propensione al rischio informatico, la data governance, nonché la valutazione del rischio delle componenti critiche nonché la relazione sull’adeguatezza e costi dei servizi ICT.
    Il gruppo di lavoro AIFIRM si propone di elaborare e pubblicare un Position Paper volto a identificare le modalità di misurazione del rischio tecnologico nell’ambito dell’operational risk management, sia per banche con modelli interni validati (AMA), sia per banche con approcci base e standard.
    In particolare, la finalità è evidenziare le migliori soluzioni, anche con un principio di proporzionalità, per la valutazione del rischio potenziale cui sono esposte le risorse informatiche esaminate, con riferimento alle iniziative di sviluppo di nuovi progetti e di modifica rilevante del sistema informativo.
    Per ulteriori approfondimenti sull’argomento si faccia riferimento a: “Banca d’Italia. Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche. Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – 15° aggiornamento del 2 luglio 2013”.
    Per informazioni, si prega di contattare la Segreteria.

    Gruppo di lavoro: Calibration e Backtesting

    Coordinatori: Silvio Cuneo, Giacomo De Laurentis.
    Ottobre 2015. Pubblicato verbale di riunione dell’incontro del 30 settembre 2015.

    Giugno 2015. Pubblicato verbale di riunione dell’incontro di maggio 2015. Il successivo incontro è fissato per il 25 settembre a Milano.

    Gennaio 2015. Si è tenuto, in data 21 gennaio 2015, il secondo incontro del gruppo di lavoro: verbale di riunone.
    Novembre 2014. E’ convocata la riunione della Commissione per il 21 gennaio 2015, ore 10 a Milano. I dettagli logistici saranno comunicati a breve. L’agenda di massima della riunione è:

    • presentazione e discussione di una bozza di questionario predisposta da Marco Salemi;
    • illustrazione di un possibile framework metodologico a cura di Giacomo De Laurentis e Silvio Cuneo.

    Marzo 2014. A seguito della riunione di Commissione, è stato prodotto il verbale di riunione, disponibile in allegato: Verbale di riunione
    Gennaio 2014: è in fase di avvio il Gruppo di lavoro “Calibration e  backtesting” nell’ambito della Commissione Rischio di Credito
    Introduzione ai lavori.
    Calibration e back testing non sono ancora sufficientemente consolidati. Il BIS WP 14 sembra presupporre rating PIT mirati ad un orizzonte temporale annuale. Tuttavia, durante la crisi, i sistemi di rating hanno evidenziato, ad un tempo, un forte contenuto prociclico e una sottostima dei tassi di default successivamente realizzatisi
    Il 18 Febbraio 2010 a Londra, il Consultative Panel creato presso il CEBS riportava nell’intervento di Davide Alfonsi le proprie analisi sul tema, proponendo tre alternative, tuttavia caratterizzate da rilevanti pros e cons.
    Backtesting, calibrazione e logiche di assegnazione dei rating (nel continuum che va da PIT a TTC) dovrebbero essere coordinate.
    Poichè i medesimi sistemi di rating  dovrebbero essere usati sia a fini gestionali sia a fini regolamentari, ma le proprietà ottimali per le due finalità sono spesso in contrasto (De Laurentis Maino Molteni, Internal ratings, Wiley, 2010, p.311), è necessario approfondire la separabilità e le interconnessioni tra scelte di assegnazione e scelte di calibrazione e backtesting dei modelli.
    Il gruppo di lavoro AIFIRM si propone di elaborare e pubblicare un Position Paper volto a identificare le finalità dei rating e la loro natura nella prassi bancaria, mappare le modalità di calibration rispetto alle logiche di assignment e alle finalità dei rating, identificare i test più adeguati per la calibration nei diversi casi, identificare un framework unitario per coordinare assignment, calibration e backtesting.
    Per ulteriori approfondimenti sull’argomento si faccia riferimento ai documenti allegati di seguito.
    Per contatti: Segreteria associativa

    *  *  *  *  *

    Il Gruppo di Lavoro rende disponibile la documentazione bibliografica di seguito raccolta.

    Gruppo di lavoro: Rischio Parametro

    La Commissione Rischio Parametro (elenco dei partecipanti nella pagina dedicata) ha concluso le attività.
    Presentazione del lavoro: Prefazione di Francesco Saita e Paolo Giudici.
    “Uno degli effetti chiari della crisi dei subprime americani prima e del debito sovrano poi è stato quello di rendere evidente a chiunque il ruolo centrale dei processi e della funzione di risk management all’interno della banca. A fronte di una centralità evidente, la funzione di risk management è peraltro sottoposta a sollecitazioni continue da più parti, per effetto sia dei numerosi e non ancora terminati interventi di ri-regolamentazione che hanno fatto seguito alla crisi, sia dell’intensificarsi dell’attività ispettiva e di controllo da parte delle autorità di supervisione, sia della maggiore interazione richiesta sia con i vertici aziendali che con gli stakeholder esterni alla banca, a cominciare dai suoi azionisti. In questo ambito in Italia AIFIRM offre da tempo una serie di importanti occasioni di dibattito circa i temi più rilevanti per la funzione, con lo sforzo di continuare a offrire stimoli al miglioramento delle best practices in un’area di così vitale importanza per la gestione della banca. Nell’ambito della sua attività, che comprende da tempo l’organizzazione di incontri tematici nell’arco dell’anno, di una convention annuale e di una newsletter con contributi tecnici offerta agli associati, sono state da poco istituite anche delle Commissioni tecniche volte a sviluppare analisi più approfondite e condivise su tematiche ritenute di particolare interesse.
    Tuttavia, proprio perché la funzione di risk management è così rilevante, vi sono non pochi casi in cui è importante che il dibattito su alcuni temi si estenda anche al di fuori delle professionalità che operano nel mondo del risk management in senso più stretto. Questo è certamente il caso per il tema analizzato in questo primo rapporto di una Commissione tecnica dell’AIFIRM, e dedicato al tema del rischio di parametro (o basis risk) nell’offerta di mutui. Il rapporto, che è stato prodotto da un’ampia commissione composta da membri di AIFIRM appartenenti sia a banche che a società di consulenza, ha il pregio di portare l’attenzione su un tema estremamente delicato e critico da alcuni anni a questa parte e ad ora irrisolto: in un contesto in cui il tasso di raccolta delle banche è divenuto più legato al livello dei tassi dei titoli di Stato italiano che a quelli del mercato interbancario all’ingrosso, quali sono le implicazioni di continuare a indicizzare a Euribor i mutui offerti? E quali sono le conseguenze per le banche, e per la loro capacità di offrire credito a medio-lungo termine, di tale mismatch nella sensibilità ai tassi di raccolta e di impiego alla luce anche della possibilità per il cliente di estinguere il mutuo anticipatamente sulla base del principio di portabilità?
    Analizzare questo aspetto non è rilevante solo per un ristretto numero di esperti: infatti, esso inevitabilmente contribuisce a condizionare la possibilità stessa per la banca (in un contesto più complesso sia per le condizioni di mercato che per la graduale entrata in vigore delle norme relative al rischio di liquidità) di offrire credito a medio-lungo termine, mantenendo contemporaneamente sotto controllo il livello dei rischi di liquidità e di tasso di interesse. I membri della Commissione tecnica, che hanno prodotto il rapporto, hanno voluto anche presentare alcune prime riflessioni sui alcuni pro e contro di scelte di indicizzazione dei mutui alternative rispetto all’Euribor. L’obiettivo del lavoro della Commissione, tuttavia, non è tanto quello di pretendere di proporre una soluzione univoca e immediata al problema, ma quello di evidenziare l’estrema rilevanza del tema discusso e la necessità di iniziare un dibattito più ampio che coinvolga anche soggetti diversi dalle banche stesse per identificare possibili vie d’uscita dalla situazione attuale, nell’interesse non solo della gestione interna delle banche ma anche dell’economia nel suo complesso.”
    L’intero documento è disponibile in allegato.
    Per eventuali richieste e osservazioni, si prega di contattare la Segreteria tramite email.
     

    Commissione Banche medio piccole: LGD

    15/02/2013. E’ stata avviata la Commissione Banche Medio Piccole “Loss Given Default“.
    L’argomento maggiormente prescelto quale primo approfondimento della Commissione AIFIRM banche medio – piccole è stato “Il documento in consultazione di Banca d’Italia sul tema delle perdite storicamente registrate sulle posizioni in default – LGD”.
    Scopo di tale documento è la costruzione di un archivio che raccolga dati sull’attività di recupero dei crediti svolta dagli intermediari vigilati, che permetta di calcolare i tassi di perdita registrati storicamente sulle posizioni deteriorate (default).
    La costruzione di tale archivio è funzionale alla stima delle expected losses che tutti gli intermediari saranno chiamati ad effettuare nell’ambito del nuovo modello contabile di impairment che costituirebbe l’attuale modello incurred losses previsto dallo IAS 39.
    Difatti, l’andamento dei mercati degli ultimi anni ha spinto lo IASB a ripensare le regole in materia di strumenti finanziari, prevedendo un nuovo standard, l’IFRS 9 Financial Instruments, che da gennaio 2015 sostituirà l’attuale IAS 39, Financial Instruments Recognition and Measurement.
    La proposta di modifica nasce dall’esigenza di formulare uno standard contabile più rispondente al contesto economico di riferimento, cercando di realizzare alcuni fondamentali obiettivi: semplificazione dei criteri di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari; riduzione della complessità delle regole di hedge accounting; sviluppo di un coerente impairment approach
    Per quanto concerne il mondo delle Banche di Credito Cooperativo, la ricerca d’informazioni statistiche riguardo i tassi di perdita registrati storicamente sulle posizioni deteriorate è tematica non sconosciuta, anche se, probabilmente, la costruzione di tale “Archivio delle perdite storicamente registrate sulle posizioni in default – LGD”, unita al rilevante impatto complessivo sul conto economico derivante dal deterioramento della qualità del credito nell’attuale fase economica, può dare un impulso del tutto nuovo all’analisi della LGD e alla sua “gestione”.
    Tale disposizione rappresenta un passo epocale ed una svolta culturale per le Banche di Credito Cooperativo che sapranno orientare tale passaggio al miglioramento delle perfomance di contenimento del rischio di credito.
    20/03/2013. Pubblicato il documento LGDpdf
    25/03/2013. Il documento “LGD” è stato inviato all’Autorità di Vigilanza

    Commissione Rischio Liquidità

    I lavori della Commissione Liquidità

    Dicembre 2010.  Nei mesi di dicembre 2010/ gennaio 2011 verrà lanciata una survey nel sistema bancario italiano,
    sul tema del liquidity risk management. La survey, gestita da CapGemini,
    è patrocinata dall'Associazione Bancaria Italiana

    I partecipanti alla Commissione

    Marco Berlanda (Coordinatore)
    Partecipanti (elenco provvisorio, al 26 dicembre)
    Carlo Enrico Debernardi
    Floriana Filippini
    Carlo Frazzei
    Gianluca Lacchini
    Aldo Letizia
    Fabiano Lionetti
    Alberto Mietto
    Silvia Nardini
    Andrea Partesotti
    Fabio Ricci Feliziani
    Stefano Tommasi
    Walter Vecchiato
    Silvia Zanotti
     
    La Commissione si è riunita il 16 dicembre 2010. A gennaio 2011 sarà pubblicato il programma di lavoro.

     
    Documentazione utile
    Dicembre 2010Banca d’Italia ufficializza la disciplina del rischio di liquidità, integrando le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” con il nuovo Titolo V, Capitolo 2 e prevedendone l’entrata in vigore il 31 dicembre 2010:http://www.bancaditalia.it/vigilanza/banche/normativa/disposizioni/vigprud/circ_263_2006_IV.pdf
    Nell’occasione Banca d’Italia pubblica anche il resoconto della consultazione avviata nel giugno 2010:http://www.bancaditalia.it/vigilanza/banche/documcons/consnorm/crd2/disposizioni-governo-gestione-rischio/COMMENTI-A.pdf
    Dicembre 2010Il Comitato di Basilea ufficializza a titolo definitivo il documento “Basel III: International framework for liquidity risk measurement, standards and monitoring”: http://www.bis.org/publ/bcbs188.htm.
    Giugno 2010. Banca d’Italia emana il documento di consultazione Disposizioni in materia di governo e gestione del rischio di liquidità delle banche e dei gruppi bancari e degli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale

    Dicembre 2009. Il Comitato di Basilea emana il documento di consultazione International framework for liquidity risk measurement, standards and monitoring

    Marzo 2009. Pubblicato dal CEBS il documento sul liquidity risk management. Link